1# Non restare indietro
Preferiresti correre il GP di monza con una panda o con una Ferrari?
Devi dotarti degli stessi strumenti degli altri per poter dare al tuo talento la possibilità di farti emergere.
Per capire meglio che tipo di auto guidano i tuoi competitor potresti fare un gioco.
Prova a fare una breve ricerca su google nella tua zona per cercare attività simili alla tua: che tu sia un barbiere, un panettiere o un dentista di sicuro troverai qualcuno che fa la tua stessa attività, che si pubblicizza nei tuoi stessi modi, MA ha qualcosa in più.
Attraverso la sua pagina Facebook o Google maps è linkato il suo sito web, che tu non hai o che magari hai trascurato.
Quindi la domanda che ti faccio è: se tu e i tuoi competitor vi pubblicizzate negli stessi modi, ma a questi metodi lui ne aggiunge uno, chi è più probabile che venga trovato?
È una questione statistica, più cerchi di farti vedere più sarai visto.
Tuttavia non è un motivo sufficiente per decidere di costruire un sito professionale, vediamo quali altri vantaggi potresti avere.
#2 L’occhio vuole la sua parte
Immedesimati in un tuo cliente: preferiresti leggere i dettagli sui tuoi servizi da un anonimo post di Facebook o da una pagina con grafiche accattivanti da cui emerge la tua idea di brand?
Avere pagine godibili, anche nella navigazione, è un valore aggiunto enorme, se riesci ad intrattenere i visitatori il nome della tua azienda verrà ricordato molto più facilmente.
Inoltre sarà molto più facile accedere alle informazioni ricercate tramite una struttura studiata ad hoc, rispetto a dover scrollare all’infinito su un profilo social.
La maggior reperibilità delle informazioni, unita al forte branding aiuterà i possibili clienti ad entrare in contatto con te più velocemente e a fidarsi con maggiore facilità.
#3 Ti fa conoscere i tuoi clienti
“Tortura i dati, confesseranno tutto” diceva Ronald Coase, e aveva ragione.
Tramite tool analitici come Google Analytics o Facebook Pixel, potrai avere preziose informazioni sulla tua clientela.
Potrai farti un’idea più precisa di chi è il tuo cliente tipo, in modo da poter adattare le tue strategie di marketing sulla base di queste informazioni.
Oltre a questo potrai sfruttare i dati forniti da questi strumenti per promuoverti anche tramite le sponsorizzazioni pagate di Facebook o Google, cercando di raggiungere le persone che potrebbero essere maggiormente interessate alla tua attività.
#4 Inbound marketing
“Content is King”, i contenuti (di valore) regnano, il primo a rendersene conto è stato nientemeno che Bill Gates nel 1996.
Ma perché? Beh, immagina internet come un oceano di informazioni, puoi trovare di tutto, dai siti spazzatura alle enciclopedie online. E allora ecco che per emergere è fondamentale dare un contributo utile.
La gente cerca contenuti che possano servire a risolvere un problema, che diano informazioni di valore, e Google cerca di aiutarli a trovarli, dando maggiore visibilità a chi si mostra in grado di aiutare gli altri.
L’inbound marketing è proprio questo, anziché andare da qualcuno per cercare di vendergli qualcosa, cerchi di renderti utile senza chiedere niente in cambio, così saranno le persone a cercare te al momento del bisogno.
Un esempio di inbound marketing è questo articolo, ti sto offrendo delle informazioni gratuitamente e tu potrai sfruttarle sia se scegliessi di appoggiarti a me, sia se scegliessi di farti un sito da solo o se dovessi preferire un mio competitor.
Pubblicare articoli, video, podcast o qualunque altra cosa riguardanti il tuo campo mostra prima di tutto passione per quello che fai, in secondo luogo aiuta a rendere la tua azienda un riferimento nel settore: se qualcuno a cui non servono i tuoi servizi dovesse conoscerti ora grazie ai tuoi contenuti, quando ne avrà bisogno saprà da chi andare.
#5 Una piattaforma tua
Può sembrare scontato ma in realtà non è una cosa di poco conto: il tuo sito è solo tuo.
Su Facebook puoi pubblicare quello che vuoi, se lo vuole anche Facebook. Sarai sempre soggetto alle loro policy e se qualcosa dovesse andare storto potresti essere penalizzato o bannato, vedendo cancellata la tua pagina e perdendo i tuoi follower.
Sul tuo sito invece sei tu il capo, sei tu a fare le regole, a moderare i commenti e a decidere cosa può essere pubblicato e nessuno potrà fartelo chiudere (nei limiti della legge, ovviamente).
E in caso di problemi con i social, che rimangono comunque fondamentali, potrai facilmente salvare parte del tuo pubblico proprio grazie al tuo sito.